Nakhchivan: tra architettura e leggenda
Nakhchivan, enclave azera incuneata tra Turchia, Armenia e Iran. Conosciuta come la terra di Noè, non ha frontiere terrestri con l’Azerbaijan ma l’unico accesso è per via aerea. I patrimoni storici, scientifici e culturali più ricchi del popolo dell’Azerbaigian si sono formati in questa terra.
Numerosi i riferimenti biblici. Infatti, si ritiene che il Profeta Noè sia stato sepolto in questo territorio. Noè e Adamo furono sorpresi dal Diluvio Universale circa 10.000 anni fa. La tomba di Noè si presuppone si trovi in una fortezza situata a sud della città di Nakhchivan, divenuta luogo di culto. Differentemente, le tombe della moglie e della madre si trovano nella città di Marand, a sud dell’Azerbaigian.
Non mancano, inoltre, le meraviglie architettoniche. Qui è possibile, appunto, ammirare il Monumento dedicato a Momina Khatun, risalente al XII secolo. Questa tomba è ritenuta un esempio straordinario di architettura nazionale, oltre che perla dell’architettura orientale. Il monumento, oggetto di vari restauri nel corso del tempo, ha un’importanza notevole per la città. Oltre a esserne l’emblema, è più comunemente conosciuto come il Taj Mahal di Nakchivan.
Bellezze rare fanno da cornice a questa monumentale città. Particolarmente curiosa è la sorgente termale di Daridagh, situata nella regione di Julfa. Da qui sgorga un’acqua minerale dal colore argentato, frutto della presenza di carbonato. Numerose le sostanze presenti: boro, iodio, litio solo per citarne alcune. Sostanze che permettono a tale acqua di essere una perfetta cura per i pazienti affetti da malattie intestinali.
Il paesaggio è incantevole. Batabat ne è un esempio lampante: un altopiano disabitato e unico nel suo genere. Ci si troverà avvolti dalla natura, tra foreste, montagne e laghi, con isole galleggianti e sorgenti di acqua limpida e ghiacciata.
Non resta che lasciarsi trasportare e vivere appieno un’esperienza irripetibile, tra leggende e bellezze architettoniche non indifferenti.